OMISSIS
A
una bestiola,
Minuscolo
e cartaceo percorri l'intero grigio d'inesausta pagina inaugurale.
Basta a sfamarti.
In te si adora il liscio battito d'intatte parolette.
Resta la scrittura -madreperlacei tracciati.
Dannosissimi debiti , resi operosi al battere d'ore, le prime nel
pomeridiano.
Dove decidersi? Dove conciliare di più remoti intenti?
Arditi! Spianato è il fin-du-siècle-
S'insiste in malandato verso a mandarsi in malora,
Mal-Doglio.
Vàttene e noncurante.
Omissis d'albe mi sveglio e fruttifera.
Da
casa
Mi
spavalde trasparentano parietali riflesse
Trapani d'oltre sponda.
Uno stridere d'acqua o becco di gabbiano Reale è carrucola.
Sabbia si sparge, affacciandosi è pulviscolo oro-grano.
Dispongo il mio ossario a compasso.
Misuro il trascorrere e l'agio.
Curva dopo curva, pianeggiante, tu raggiungi casa.
Ospitalarie
parole
Solo animanti il grigio-ospedaliero che le accoglie
Estromissioni di scolastico orgoglio
Pulizia e malagrazia per sottolinea.
Una curva nonna nel giardino,
tanto tramontare
e l'enfatico sapore di zabaione a spezzare la mattinata in rapido
stringersi di mani
Miriadi
gli orti che Delfina oltrepasserebbe più slanciata di laguna
sud.
Affastellano rime, di troppo lente, legatissime.
Niente a che vedere con il verseggiare accorto di chi sappia
Mi manchi l'aria
Appoggio azzurre vene al tuo odoroso polmone destro.
Che la notte abbia inizio!
Ràntica
da fibra d'alga attorcigliata
Ti voglio strozzare
Ringhi lupesco e mi storci
Stridiamo di notti e buio
Elettrico il peluche bleu da luminescenza e rocce.
Era quasi-agosto e stupivamo.
Tempus
Fugit
Sempredevastiche
occasioni d'omaggio
Al minuziare d'ordigni decompongono il reale.
Dove sempreavanzi il presto-tardi congedo a tutto questo durare?
cammeo
Azzurro-stemperato
ostaggio di nubi
fregio d'estate
venezico cielo d'agosto
senilitas
Qualche occasione in meno fa complice il trascorrere.
Il tempo vi aderisce indisturbato.
Lontanissimi micro-turbini, turbamenti.
Di
più remote trasferte:
un lago in piena apocalisse
un ponte da attraversare inesausti
quale potenza, quale raggiare!
(resistere
al tempo che scorre iscrivendomi esatta nella realtà mobile
delle cose)
Ti
avverto imminente d'ogni partenza
Attardi quell'attimo che mi basta a riconoscere la cifra del tuo
verseggiare distolto
E incauta sospendi
.
Tu
perseverante a scolpirmi d'assenza
Mentre esisto ed esito a vestirmi, riconoscere, cercare le parole_____________
Aprè-midì
Biondo
campo
Verde prete
Roccia chiesa
I miei paraggi. tutelari al canale discosto dove ogni cosa serpeggia:
Qualche attività d'officina, pigro passare d'ore.
Verrà sera e il lastricato sarà passeggi in diagonale
L'ultimo guizzo in fondo celebrerà bizantini sincretismi.
Niger
il tuo cuore-arbusto mi intonava canzonette di poco pregio.
Abuso degli anni trascorsi in attenderti
Le tue boschive indecisioni mi hanno tinto l'anima di bleu.
Epitaffium
Affidare il pochissimo che si è alla pagina bianca, confidando
voglia custodirci
1970
Imprecisate vividumi: arboree gramigne erbette
Verdecupo fondaco all'infanzia.
Muriccioli in viva pietra irregolare
Carrubo scorza in estivi sempreodori, le cene in gostioniza
en famille.
Desidero
fogli in serie da stenografa
Rigide sedie in metallo,
un tavolo in vetro opaco,
questa sarebbe postura,
così si farebbe scrittura!
Diceva,
mi ostino.
Scrivo
Tibur
van,
sì scende la pioggia dal tedio
scavando canali
opaca patina tediosa
pioggia-mente.
Arrestiamo
supine che smetta
Dovremmo metterci in viaggio
Pizzo-bianco verdì-pavimentarie
Freddure out of summer
Non rischiara né dopo
Nisi du nari nari dan
Si
respiravano nuvoli scomposti
Sigillate le icone su cui deporre le labbra
Da volti in pietra emersa saettavano cobalti
In stringente gola tentavi l'eco
Ortodossia e vallate il circondario
Un'anima a buchi così levigata
Milagro
di loduna insegna
da film noire
Svernammo al nord.
Una slitta prendendo velocità
Il fondo cupo del fin-du siècle alle spalle
Quanti i blocchi di viola granito da bangalore
Concrezioni di lontano i moli in pietra.
Mi abiti? Toc toc, ti svesto
Mi offri visibilii: le tue spalle.
Omnia
il videre
Tempi frantici,
il paese un guazzabuglio,
nidi di cimici, tumuli di burocrati svigoriti in compagine governativa.
Anni svogliati nell'indisturbo generale.
E gli occidui sempretramontanti?
Gementes et flentes
Allimi
tu nilum nihil
Risento i rovesci dal bianco dei tuoi occhi
La val d'Itria d'intorno
Un fraseggio lasciato lì
Più lontano agri e voci
Frescure di tuo baciarmi
Tre notti di seguito stelle
Immisurabili
Risono alleata alla tua statura
Al tartaro taglio dei suoi serici occhi.
Quando
opporrai il tuo ginocchio al mio?
Quando saranno tempi di colera e avremo corpi simili a spoglie scogliere
quasitrascorsa la vita.
Diresti tu: "fin che l'intimo strazio non muti in splendore
glaciale".
Omissis
Mic ririche sfatate-Tetum gallerie
Invàlico.
Equilibrium-mole tu inèrpichi.
T'attendo alle pendici
Montana l'animella picra
Sorvòlimi l'uscio micrò
Di lì alto scorgi in ridotta scala,
M'incupo e al tuo ritorno liqua in larma rifuggo porticati.
M'accosti e taci
Sai nullo intervento sventare femminee lacrimarie sorgive.
A
te,
alliata
al nulla
Chè taccia può esservi di tuo dirmi
"Nostra missio"?
èmica . a te duplice e alterna
scommettere quelle ultime affratellatissime.
mi sospingevi
..
trasmutato tutto quel pulchretudine
ti resto ùnica
sorridi antartico -ti ghiaccio
Epitaffium
ad Virginiam
lieve di vento. Ombre azzurrine a sospingertilo sguardo poco più
in là.
Radichi nello spazio ad ogni appoggiare
Mai certi i pronunciamenti
Come brevissimi reèfolisu increspatura di lago________________
Tr
Tr Tr
Tu urlo
Solo tuo nome- nome petuto
In questa pasqua resurrrecta
Tremo palabras
Gridere resine d'ottobre
Meteorologia nel kaos
Effetto di effetti,intrusioni
Bello il senza estate!
Alluvionali e falde
In trionfo il pruno-sterpi e felci
Das
ist Silvia
In canto presentata
Il coraggio s'indora
Fruscia dark-biascico suk
Il lied contrariamente è squillo, alto vocaleggio
Tanto tempo fa era con te su una terrazza spoglia.
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